E’ in cantiere un super video a sorpresa, con la realizzazione di Core Tatam aka Tommaso Correale Santacroce, e la musica di BlaiseDeLaFranceVoom aka Biagio Francia. (non abbiamo fretta, l’importante è un buon risultato)
La storia del racconto “Prêt à porter” sta per concludersi. Nell’ultima sfilata sono apparse due nuove immagini: una sullo sfondo che rappresenta una miriade di occhi di bambini che guardano, l’altra che mostra bambini al telaio che tessono.
Si è entrati così nel vivo del racconto dello sfruttamento minorile, che a volte si nasconde dietro ad immagini bellissime come possono essere quelle di una sfilata di moda.
Gli adulti hanno verso i bambini molte responsabilità tra le quali quella di garantire loro il diritto allo studio e al gioco. Purtroppo, se un uomo nasce povero e non può permettersi di istruire i propri figli ha un alta probabilità di rimanerlo per tutta la vita, lui e le generazioni che verranno. La distribuzione equa delle ricchezze, che non vuol dire tutti uguali indipendentemente dai propri meriti, ma tutti dotati del diritto ad avere un’istruzione, sembra un sogno impossibile. Molto spesso chi ha vorrebbe sempre di più, a scapito e a danno di chi non ha. Meno costa la manodopera per realizzare alcuni lavori più si guadagna; e allora, meglio far lavorare i bambini per pochi soldi, che assumere i loro padri.
L’idea della scena con gli occhi dei bambini che guardano e giudicano il comportamento degli adulti mi è stata ispirata da vecchi e nuovi esempi. Ultimamente, in televisione, ho visto per la prima volta il film di De Sica “I bambini ci guardano” . Ancora oggi dovremmo chiederci, quale esempio diamo ai nostri figli quando il pudore, l’onestà, la coerenza vengono meno? Dal film neorealista di Vittorio de Sica estrapolo questi pochi fotogrammi per darvi l’atmosfera di quei tempi, la trama la trovate cliccando sul titolo del film.
Apro questa mattina il “Corriere della sera” e in prima pagina il Direttore Ferruccio de Bortoli titola il suo editoriale “I nostri figli ci guardano”. Inizia così l’articolo: “In tempi di passioni tristi e valori deboli, forse è opportuno staccarsi un attimo dalle cronache e chiederci come verrà giudicato, fra qualche anno, questo particolare momento della nostra vita, pubblica e privata. Non dagli storici, che speriamo abbiano di meglio di cui occuparsi. Ma dai nostri figli….” Poi l’articolo prosegue presentando i libri di Benedetta Tobagi e di Umberto Ambrosoli, figli di padri integerrimi che hanno lasciato dietro di loro esempi di umanità, di rigore professionale, di etica di vita quotidiana. E conclude , pensando ai giorni nostri, con queste parole: “E immersi nel liquido, a volte maleodorante, della nostra contemporaneità, ci domandiamo, con un senso di angoscia, come ci ricorderanno i nostri figli. E se stiamo facendo di tutto per consegnare loro una società migliore”
Scusate il volo pindarico, ma mi sembrava doveroso far notare l’attualità e la vicinanza di questi problemi che purtroppo fatichiamo ancora oggi a risolvere.
Sul set, diventato grigio e cupo, le modelle si interrogano sul perché appaiano quelle immagini di occhi e bimbi al telaio, inconsapevoli di essere la rappresentazione vivente della inaccettabile differenza tra la storia triste dei propri abiti e la loro splendida esibizione.
fermatevi! sta succedendo qualcosa!
che succede?
mille occhi ci guardano!
ecco sotto i nostri piedi una nuova immagine!
bambini che lavorano ai telai
tutto appare più triste e grigio, anche i tetti colorati sono volati via
Torri bianche, opalescenti, arabescate poggiano sulla luna pallida, luna che appare anche sullo sfondo. I tetti hanno preso colori forti dal blu al viola. Tutto è pronto per le scene finali con le modelle.
Occhi di bambini appaiono sullo sfondo dello scenario che si è fatto completamente nero. Occhi che guardano e un giorno giudicheranno il mondo degli adulti
una fotografia di lato del set
una ripresa dall’alto
Al posto della luna appaiono bambini al telaio da una fotografia gentilmente ceduta per questa occasione dal fotoreporter Enrico Mascheroni che ringrazio di cuore. Qui la fotografia è in bianco e nero mentre l’originale mostra colori stupendi come sono stupendi gli arazzi che i bambini tessono
foto originale di Enrico Mascheroni
Volano i tetti dalle torri per far apparire più chiaramente le varie immagini.
l’allestimento del set è pronto
Le prossime scene saranno con le modelle che vengono coinvolte loro malgrado nella storia del Prêt à porter, una denuncia che riguarda il lavoro minorile che ancora oggi si perpetua in molti paesi. I bambini, tutti i bambini del mondo hanno diritto allo studio e al gioco. Il lavoro sarà poi la scelta che faranno da uomini liberi.
Proprietario del Diabolus Artspace e CARP (progetto di ricerca cibernetica arte), specialista in 4D commuication audiovisivi, arte cibernetica, teatro virtuale, design e ARCHITETTURA virtuale, storico avatar, specialista LSL.
Ho trovato questa poesia tra i commenti del blog di Panirlipe. Peccato che anima buona sia anonimo, almeno io non sono riuscita a rintracciarlo
Josina guarda la luna
S’addice a una luna madreperla
tessuta d’alabastri screziati,
celato nelle pieghe nude
di ombra e luce
di nero prima
e d’azzurro ancora
scoprirai il mistero.
Nella geometria dell’equilibrio
ritrovi il fasto e l’abbondanza
del volo vorticoso
di una sposa ancora da venire
in ballo sulle torri
del passato.
Sei bella così
quando il cielo è in te
e pensi cose buone.
Elle, un’ amica che si diletta a scrivere, a riflettere, ad inventare tra immagini e parole. Un blog che si offre agli amici con grande naturalezza. Fa parte del gruppo che dialoga con Panirlipe.
Elle ha scritto una poesia per Josina, osservando questa immagine della sfilata di moda, per la web opera ispirata a Le aziende in-visibili di Marco Minghetti.
Una rosa sui tetti
Dove poggia il tuo sguardo
quando nuvola di organza
dall’alto del tuo scranno vigili?
Sul tetto del mondo volteggi
tra vuoti e pieni
a rincorrere geometriche lame,
lembi di tempo dagli orli scuciti.
Echi di inverni perenni umidi di rugiada,
tremuli soffi di passi ostinati in volo a confluire
Prosegue la presentazione degli abiti per la web opera con un’altra poesia dedicata a due bellissimi abiti indossati da MillaMilla e disegnati da Josina Burgess
Sbreghi sghembi
E dunque l’inalterabile ti annoia.
In volo su torri diritte
e rette lunari prosegui l’indugio
di chi ora concede e ora rifiuta,
scivolando sul piacere del transitorio
senza attaccamenti.
Incedi tra cromie mistiche
stemperate su accordi freschi di
basilico e lavanda
ed è alla fine ma non solo
a me solo infine
che offri sbreghi sghembi su gambi di pelle,
un sogno cosmetico ambrato.
Dopo il successo della prima apparizione, Panirlipe ha dedicato persino una poesia a MillaMilla, ecco di nuovo alcuni abiti, per il racconto di Pret à porter, disegnati e realizzati da Josina Burgess
Josina guarda la luna
l’abito rosso di josina
una rosa sui tetti
MillaMilla e la luna
una viola sui tetti
a Renoir piacerebbe
una danza notturna
cambio d’abito, piacerebbe a Duchamp
Josina danza
Invito Elle e gli amici di Panirlipe a scrivere qualcosa su questi abiti, diventerà la presentazione della sfilata. Panirlipe, per favore non cercare un’altra poesia per l’abito di MillaMilla; non ne potrai trovare un’ altra più calzante. Piuttosto cambia abito. Grazie infinite della collaborazione.
Josina Burgess è arrivata sul set color ambra accompagnata da MillaMilla Noel per una prima presentazione dei suoi modelli realizzati per il racconto Pret à porter.
Dopo aver animato i loro avatar con la dream dance, hanno indossato, come artisti prestigiatori sulla scena, gli abiti da sera. MillaMilla ha portato anche un suo clone. E’ stata una parata di colori, di forme, di acconciature da mozzafiato.
Josina dentro la torre
Josina Burgess, la stilista, é la fondatrice insieme a Velazques Bonetto del gruppo C.A.R.P (Cybernatic Art Research Program) ed io ho visto la sua interpretazione di Maria nel video teatrale Metropolis. Sempre elgante ed impeccabile, se vi capitasse d’ incontrarla ne subireste il fascino.
MillaMilla Noel lavora nel gruppo C.A.R.P , ed anche lei partecipa all’opera Metropolis come attrice eclettica.
E’ un primo approccio per me e difficilmente riuscirò a rendervi l’ emozione di questa performance. Guardate queste immagini.
Faccio un appello ai miei amici Pani ed Elle se trovano qualche parola per descrivere alcuni modelli. Inserirò i loro testi nella mia web opera. I modelli non hanno ancora un nome definitivo.