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Archive for Maggio 2008

Concert

I went to a concert and sat
Bows moved back And forth while I sat And listened
The woman next to me sat And listened the man on
The other side sat and listened as The bows moved
Back and forth and the pianist Got up to pluck the strings on
The inside of the piano plunk plunk
Looking bored
The conductor moved his baton
The woman on my left listened I listened the man
Listened after 43 minutes we stopped listening
And moved out in orderly fashion
Neatly between the rows of chairs and left
Down on the street again
I boarded a bright white taxi
Red lights inside glowing and warm
And heard the driver singing
Her cadences caressing the details of her GPS system,
Heard her tires swooshing on the still wet asphalt
In time with the whip whoosh of the windshield wipers
Heard a knock in the fancy engine un-evenly tuned
Ra ta tat ta tat
The rhythm carried me home
Swinging, sweet chariot

Gabriele Pötscher

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Un soldo per i tuoi pensieri.

Ti ho fotografata in una posa insolita per un avatar, nascosta dentro una scultura, mentre con il mouse mi immergevo nelle belle forme arancione visibili nella land di Post Utopia.

E’ melanconia o paura?

Noto una leggera venatura di tristezza, ti ricordavo allegra e spensierata, cosa ti è successo?

Forse hai compreso che arriva sempre il momento in cui bisogna farsi delle domande e, ancor più, darsi delle risposte.

Perchè sono nata, quale compito mi aspetta, chi sono. Sono un riflesso, una proiezione tridimensionale in un mondo bidimensionale, mi muovo come un automa, dipendo da un mouse e da un click. La mia esistenza è legata ad un personal computer, ai capricci del mio umano, ai sogni del cibernetico.

Ma allora hai anche paura.

Pochi gli amici, molti gli avatar sconosciuti, con il nome stampato sopra la testa per non dimenticare la loro appartenenza. E, gli spazi, che credevi immensi, intrappolati in un canovaccio teatrale che ti fa recitare il ruolo del momento, simili a quelli del film The Truman Show di Peter Weir, dove il personaggio Truman, vive in una realtà fittizia, a sua insaputa, mentre io, purtroppo, ne sono ben cosciente. Parli e a volte nessuno risponde, ciao, ciao, ciao ci si rivede alla prossima chat .

Ho l’impressione che sei di umor nero, forse è meglio che ti lasci sbollire, certo il tuo ritratto mi inquieta.

Non è che stai pregando?

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Archimedix Bulan

Torno spesso, in punta di piedi, quasi volando, nella Biblioteca Archimedica: trasparente, labirintica, sospesa tra i monti. Prima di apparire nella sua pienezza si rivela in un gioco prismatico. Vi dimorano pensieri raccolti da poeti, romanzieri, filosofi, e altri ancora. I libri, bene evidenziati negli scaffali, sono pronti per essere tele-trasportati nei computer degli avatar che la frequentano. L’invito all’acquisto del prodotto cartaceo è un suggerimento per il lettore che ama ancora il contatto fisico con il libro. Ci sono i libri da sfogliare con lievi tocchi di mouse: nel cerchio dei desideri clicchi “touch” e le pagine si aprono alla lettura e alla visione di immagini

Se Italo Calvino fosse vissuto abbastanza per visitare questa biblioteca l’avrebbe senz’altro inserita nel suo libro “se una notte d’inverno un viaggiatore” ed ora i libri in digitale farebbero parte del lungo elenco come… libri luminosi da scoprire con un click di mouse.

un libro da sfogliare

L’artefice di questa meraviglia è Archimedix Bulan. Di lui ho già parlato nel mio piccolo libro “Sarima Giha”, la cui copertina è frutto di un suo attento collage.

Spesso Archimedix invita gli autori a presentare i loro libri, le loro ricerche e l’atmosfera che riesce a creare in second life è unica, poiché ogni evento è aperto al pubblico ma nello stesso tempo è un incontro quasi personale tra lo scrittore e l’avatar.

la presentazione del libro “economia canaglia” con Loretta Napoleoni

Passo molto tempo nella sua biblioteca, specialmente nelle ore in cui second life è poco popolata e gli avatar sono al lavoro o a scuola in qualche anfratto di real life. Io ho il privilegio di lavorare qui nell’etere e spesso scelgo le mura trasparenti di questo palazzo, il verde dei suoi monti, l’azzurro dell’acqua che si trova lì sotto.

esterno della biblioteca

In questi giorni, Sarima Giha ha una ragione in più per passare di lì. Archimedix ha realizzato un suo desiderio. Quale artista non sogna di vedere i suoi lavori esposti in uno spazio luminoso, presentati in modo tale da avvolgere chi li guarda quasi in un abbraccio?

Archimedix sta allestendo la mostra dei miei lavori

Quando entro nell’Area Eventi e mi guardo attorno, vedo le mie poesie, le cartoline, il mio libro e non ho nulla da invidiare alla sala ovale dell’Orangerie di Parigi, che raccoglie le ninfee di Claude Monet, anzi non è detto che non sarebbe lui a invidiare il “plein air” dell’Area Eventi della Biblioteca Archimedica! e può darsi che un giorno Archimedix decida di invitarlo ad esporre i suoi stagni, le sue ninfee, i suoi giardini per la gioia mia e di tutti gli avatar!!!

particolare dell’allestimento

E cosi, Sarima Giha also known as Maria Luisa Grimani ha avuto il suo momento magico. Come tutte le cose belle anche questa sparirà, ma nulla e nessuno potrà cancellare l’emozione provata per questo evento. Grazie Archimedix!

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La prima cosa che vorrei è che chi vedesse questa immagine immediatamente sentisse il suono del piano-forte di Panirlipe e sottofondo il lieve tocco di Sarima.

Panirlipe, nome enigmatico, anagramma dell’anagramma dell’ anagramma dice il suo inventore, un musicista scrittore.

Nel suo blog si presenta con queste parole:

“La vita è come uno spartito, con un pentagramma ben tracciato e un tempo definito all’inizio. Ogni tanto questo cambia, diventa più movimentato. Le note presentano trilli e acciaccature, si spazia dai toni acuti a quelli più gravi. Le battute occupano uno spazio preciso e assomigliano agli anni che scorrono. A volte credi che il pezzo sia terminato invece giri pagina e davanti a te hai ancora molte righe. E poi ci sono i ritornelli che esegui con piacere se la musica ti convince, tiri dritto se non vedi l’ora di terminare.

Questo è un posto dove lasciare i pensieri, buoni o cattivi. Attendo che il vento o una gazza ladra se li porti via, senza discriminazioni”

Io non lo conosco ma so che lui e il suo pianoforte sono tutt’uno. La musica gli canta dentro e non so se è più sensibile il suo tocco o il tasto che lo riceve.

“Periodicamente, quando lo smonto per pulirlo o ammorbidire i feltri dei martelletti, ripenso a quell’edificio pieno di interiora e quarti di pianoforte. Controllo sempre l’interno, gli spazi fra l’arpa e la struttura di legno nella speranza di trovarci qualcosa, un segno, un segreto. Poi, prima di chiuderlo, lo pulisco con delle lozioni di mia creazione a base di lavanda o melissa.”

Io ne sento il profumo, voi no?

Panirlipe é un mio lettore: segue Sarima da quando è nata e i suoi commenti sono presenti lungo tutto il suo percorso. Sarima invece é un po’ pigra e pur leggendo divertita i suoi pezzi “musicali” e le sue variazioni non ha la sagacia e la prontezza di commentare le sue parole, ma ha deciso di farlo una volta per tutte dedicandogli questa cartolina.

Panirlipe capirà e mi perdonerà. Non è così?

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I’ve noticed that today, the air is especially sweet.

The birds have me transfixed upon their graceful dances.

The sky is even bluer against the newborn greens.

Still, I think I’ll begin by fetching the cushion

for this old wicker porch chair and make

certain it still holds me well.

Then I’ll begin to make my plans

for tomorrow.

Daniel Thomas Moran

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This is my letter to the World – Questa è la mia lettera al Mondo

That never wrote to me – Che non mi ha mai scritto

The simple News that Nature told – Le semplici notizie che la Natura racconta

With tender Majesty – Con tenera Maestà

Her massage is committed – Il suo messaggio è affidato

To hands I cannot see – A mani che non posso vedere

For love of Her – Sweet – countrymen – Per amore di Lei – Dolci- uomini della terra

Judge tenderly – of me – giudicatemi teneramente  (mlg)

Emily Dickinson

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Many a phrase has the English language – Sono tante le frasi che ha la lingua inglese

I have heard but one – Io ne ho udita solo una

low as the laughter of the Cricket – sommessa come canto di grillo

loud as the Thunder’s Tongue – rimbombante come lingua di tuono

Murmuring, like old Caspian Choirs – Mormorata, come negli antichi Cori Caspi

when the Tide’s a’ lull – quando la Marea è un dondolio

saying itself in new inflection – esprimendosi in una nuova inflessione

like a Whippowil – come il grido del Whip-poor-will

Breaking in bright Orthography – Prorompe come luminosa Ortografia

on my simple sleep – nel mio sonno ingenuo

thundering it’s Prospective – e con clamore è Speranza

till I stir and weep – finché non mi muovo e piango

Not for the sorrow done me – Non per il dolore arrecatomi

but the push of Joy – ma per l’impulso di gioia che ho sentito

say it again Saxon – ripeti ancora quella frase Sassone

hush – only to me – sssssh… – solo a me (mlg)
Emily Dickinson


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Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; piu’ profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantita` di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra` deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

Kostantin Kavafis

Angelica Comello ha dedicato a Maria Luisa Grimani questa poesia per incoraggiarla a continuare il suo percorso artistico nonostante le mille difficoltà incontrate. Sarima è riuscita finalmente a concentrarsi su questi versi dal respiro cosmico e a sua volta li dedica a tutti i lettori impegnati a realizzare i loro sogni.

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Questions persist and persist,

and haunt even our dreaming.

We take them with us, into

the dark and the sleep.

Yet, they awake with us.

Even as we wander the world,

nomads in search of found places,

They know where we are going,

and they stay close behind.

Daniel Thomas Moran

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