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Archive for settembre 2008

E’ l’attesa notte di luna

ombre di pini

sul pavimento di tatami

Takarai Kikaku

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Se chi entra in Second Life con lo scopo di “Rifarsi una vita” e vuole

: dimenticare le miserie della vita di ogni giorno e inventarsene un’altra dove essere realmente ciò che si è: alti, belli, ricchi, indipendenti. Cambiando sesso ed età come si cambia abito, immaginandosi una biografia tutta nuova, a partire dal nome. Che poi non è il proprio, ma quello dell’avatar, l’alter ego digitale con cui gli iscritti di Second Life interagiscono fra loro. (Ruffilli)”

parte con il piede sbagliato e succede quello che è successo al ragazzo avatar incontrato nella Landmark di Materia.

Un bel giorno volando da una land all’altra mi sposto su Materia. So che lì incontrerò sicuramente qualcuno che sta giocando e costruendo qualcosa.

E’ un piccolo mostriciattolo nero in vena di confidenza.

“Mi trovi per caso. Sono tornato per salutare alcuni amici. Ormai ho abbandonato sl mi annoiavo troppo”

“Posso farti qualche fotografia?” ” Fai pure, usale come vuoi”

Da quel momento, sapendo che io lo osservo, inizia una serie di travestimenti:

“vedi vedi, posso trasformarmi come voglio”

“All’inizio mi entusiasmavo, poi che palle, sempre le stesse cose, sempre le stesse facce”

E le ragazze? accenno io

“Meglio andare in discoteca, in rl, lì c’è più sballo”

Intanto oltre ai travestimenti, mi lancia nello spazio con qualche trucco ed io rimango un po’ male, poi

con un fare un po’ da bullo mi dà fuoco, ma visto che io continuo ad essere gentile con lui mi dice:

“Beh, voglio farmi perdonare, ti regalo una discoteca, sei contenta?”

Sì, lasciate ogni speranza o voi che entrate in Second Life senza avere cultura, valori, principi, interessi, passioni, voglia di lavorare, o voi che inquinate con la vostra immoralità, faciloneria negli affari, imbrogli, interessi corporativi, non è posto per voi.

Second Life è un’altra cosa, tenterò di raccontarvelo prossimamente su questo schermo.


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La voce delle onde

Variazioni selvagge

L’inverno del nostro scontento

Panirlipe

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Si tus sueños
llegan tarde esta noche
abre los ojos
para que entren los borregos
con toda su blancura
a pastar en tus pupilas.

Rodolfo Anaya Larios

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Potrò sbagliar…ma
Lola
È fatta per me
Se…
Restiamo così
Un giorno
Giorno di festa
Ai grandi magazzini
Cantando sotto la pioggia
Leviamo l’ancora

Panirlipe

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D’un tratto nel folto del bosco. Neve.

“Tina, non ti muovere, tenera è la notte”.

“Ti seguirò ad occhi chiusi, io non ho paura”.

Messa di mezzanotte, perchè i pesci non affoghino come pietre nel fiume.

Serena

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Di notte sotto il ponte di pietra,

cara amata immortale,

scrivimi ancora…

Elle

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Quando sogno Una casa portuguesa

Non vedo che te:

Tu che piangi, Troppo giovane, Fidanzata di nessuno.

Dovevi essere tu Tutto di me:

Dolce imprudenza… Peccato d’amore.

Panirlipe


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Panirlipe (un umano in first life) e i suoi amici stanno giocando con i titoli dei libri dei loro scaffali e compongono simpatici haiku, piccole poesie, versi improbabili. Un esercizio che ricorda molto le composizioni dei cadaveri eccellenti.

Ne ho raccolti e tradotti alcuni sotto la voce Panirlipe e i suoi amici

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Mi piacerebbe parlarvi di Core Tatham avatar emblematico di Second Life.

Sono riuscita a carpirgli alcuni segreti avendo io una certa confidenza con il personaggio.

Core voleva nascere come un vecchio vecchissimo personaggio che, con il passare del tempo e delle apparizioni in SL, lentissimamente ringiovanisse. Il nome Core doveva richiamare più il napoletano “anema e core” che il termine inglese “core” un po’ più tecnologico. La sua umanità doveva trasudare dal lento cambiamento che lo avrebbe portato all’eterna giovinezza.

Ma il suo desiderio è stato travolto dal succedersi degli eventi. La necessità di nascere e nascere in fretta l’ha spinto a lasciarsi costruire da un avatar già esperto, con abiti raffazzonati alla meglio, per il suo primo apparire. E poi subito le prime costruzioni in Tomcorsan Place, Quietly Tuesday, tra cui la struttura che sarebbe servita, guarda caso, proprio a Sarima Giha per esporre alcune sue opere in SL.

al castello

Sono seguiti gli aggiustamenti, invecchiarsi un po’, scegliere abiti più consoni al rigore del suo lavoro fino ad arrivare ad un abbigliamento pantaloni e maglietta neri molto usati in teatro e tra i designer.

perso nel cielo

Poi il tempo della riflessione. Apparire e scomparire: il tempo degli avatar è un succedersi di eventi e di presenze e per Core l’accorgersi che il suo lavoro era diventato una non presenza fisica ma un servizio tra gli operatori di rl e sl, gli ha suggerito un cambiamento radicale: scomparire come avatar e lasciare al suo posto solo gli abiti. Nasce cosi l’avatar invisibile. Ma poiché i suoi gesti nel costruire e nel lavorare in SL sono fondamentali ecco apparire al posto della testa e delle mani un uovo e due coni trasparenti. Un voluto richiamo ai personaggi di Oskar Shlemmer più che al personaggio dell’uomo invisibile.

Core al lavoro

E là dove si situa la sua invisibilità si crea una strana lente.

Attraverso l’invisibilità di Core si può vedere un’altra Second Life: le sue parti trasparenti bucano corpi, acque, alberi, il mondo appare diverso, tutto diviene più evanescente. Un non apparire che lascia il segno.

Core e Sarima

In una realtà in cui apparire sembra lo scopo principale di ognuno di noi, scomparire per riproporsi con altri canoni, con altre qualità può rappresentare un cambiamento in controtendenza.

Sarebbe bello che ad apparire fossero solo le qualità delle persone, chissà a quante sparizioni assisteremmo.

Core e Stex

Oggi Core si dà da fare per realizzare eventi ponte tra universi e metaversi. Ultimamente sta avviando con Stex Auer e Vive Voom una associazione open di nome 2lifecast

Una piccola curiosità, lo sapevate che gli avatar sono vuoti dentro? Avremo occasione di riparlarne.

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