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Archive for giugno 2008

la bella botero

Due sono i modi di comunicare degli avatar. Dialogare attraverso la scrittura o parlarsi in voice, microfono e cuffia. I nostalgici rimangono fedeli al dialogo scritto che ha un grosso vantaggio: lo si può memorizzare in un qualsiasi file del tuo computer con un semplice richiamo a tools, copia e incolla. Le parole svaniscono nell’etere se non vengono registrate, cosa che per il momento non succede, se non programmato, e volano, lo dice anche un famoso detto.

Così può capitare che si usino in contemporanea i due mezzi di comunicazione: ascolti una conferenza o un dibattito seduto in un’arena e segui se vuoi i commenti scritti dei presenti, oltre ad osservare gli arrivi, seguiti dai saluti, dei vari avatar. Un esercizio superattivo. Perciò quando sei concentrato a seguire lo svolgimento della serata vedi o ascolti con la coda dell’occhio e dell’orecchio, in contemporanea, molte cose.

I vari VIP della scena, sì perché anche in Second Life ci sono le persone che contano, stavano dibattendo sullo stato dell’arte del mercato – argomento per il quale potevo anche un po’ distrarmi visto che per me la vendita è una rarità in RL e dubito molto che venderò le mie opere in SL – quando apparve sulla scena la Bella Botero.

Si è calata come una mongolfiera davanti al palco e visto che era difficile posizionarsi subito bene, sia per l’assetto stesso dell’avatar che per trovare posto – io ad esempio mi sono seduta più volte in posizioni strane, fino a che un avatar pietoso mi ha suggerito di cliccare direttamente su un pallino bianco e mi sono finalmente seduta in modo composto – si è instaurato un dialogo tra la gioiosa signora ed alcuni avatar.

Io ho avuto la presenza di spirito di fotografarla ma non altrettanto di memorizzare il dialogo, purtroppo.

L’argomento erano le scuse da parte della Bella Botero per il suo evidente ingombro e le rassicurazione da parte degli altri avatar che trovavano le sue proporzioni affascinanti, insolite e coraggiose, per concludere che grasso è bello e mette allegria. Effettivamente l’avatar di cui non so il nome dava l’impressione di essere una persona spiritosa e gioviale.

Un appello: gentilissima signora, desidero conoscerla, se legge questa breve cartolina può gentilmente presentarsi e fare un suo commento? La ringrazio anticipatamente.

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I love you is not enough.

Some things defy the naming.

Let me rest my head

on your shoulder and

rest yours on mine.

Take my glance, it

contains much more.

I have no words

more true, more tender

that what is found

in that vast silence.

Daniel Thomas Moran

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Ho trovato questo annuncio tra le poesie di Charlotte Strobele, e l’ho tradotto in immagine. Lo pubblico subito perchè se lo sapesse Marisa, sssh!

Pappagallino volato via
Riportare dietro ricompenso
Alla famiglia Baierl,
Secondo piano.

Dovete sapere che da quando sono nata in Second Life mi permetto di tradire la passione, che mi viene da lontano, per le immagini astratte: una astrazione che nasce da un pensiero fatto di parole che si tramuta in segni e colori e tenta di rappresentare qualcosa di originale.

La nascita della fotografia, all’inizio del secolo, ha sollevato l’artista dal dover raccontare la vita reale permettendogli di raccontare qualcosa di meno tangibile, legato più al suo mondo poetico. Ci si è sentiti finalmente liberi di sfogare le proprie passioni aiutati dall’avanzare della scienza. Le scoperte del macro e microcosmo hanno soppiantato con immagini di punti, linee, superfici e colori la realtà del quotidiano. In seguito, protagonista di immagini astratte, è diventato il suono: suono delle parole, suono musicale, suono e silenzio, suono e movimento.

Dopo la visione della terra dallo spazio che ha segnato un traguardo importante nella storia della modernità, oggi è il digitale l’attrazione fatale. Non tanto i campi magnetici scoperti da Kandinsky che danno movimento ed espressività ai suoi segni e ai suoi colori, ma la possibilità di creare mondi paralleli con un personal computer. La miniaturizzazione ci ha permesso di fare passi da gigante nella cibernetica. E mi chiedo, quale è la vera astrazione oggi?

Molti sono gli artisti che lavorano in Second Life creando installazioni e sculture fatte principalmente di geometrie che non si basano su regole che nel mondo reale possono bloccare l’immaginazione. Un pezzo di ferro può facilmente agitarsi nell’aria, senza peso e senza problemi di trattamenti particolari per ottenere colori impossibili. Si scelgono materiali che si rifanno sì a qualcosa di già esistente, ma che sfuggono alle loro stesse regole. Non si inventa mai nulla di veramente nuovo, si usa quello che già si conosce, ma senza i freni di una costruzione reale che per stare in piedi deve essere costruita con ferree regole. Un ponte fatto esclusivamente di luce ha la stessa funzione di un ponte in cemento: ci puoi camminare sopra anche se per un avatar è quasi uno sfizio il camminare, la prassi del suo agire è volare.

Ora, quale potrebbe essere una nuova astrazione per un artista che si trova in Second Life? Il mondo che lo circonda è una copia del mondo reale, ma…facciamo bene attenzione, l’atmosfera è completamente diversa. L’assenza del dolore, l’eterna giovinezza, il volare semplicemente con un comando, la bacchetta magica per costruire oggetti, sembrerebbero fantastici mezzi per scoprire nuovi orizzonti. Ma…c’è sempre un ma. Non dimentichiamo che siamo dentro un programma che ha i suoi limiti anche se a dire il vero può essere sempre migliorato dagli adepti della rete… e l’artista che usa questo strumento, quali spazi , quali margini di creatività trova usando una tastiera, uno schermo e un software? Il nemico è subito alle spalle, lo stereotipo.

Se si lavora per modelli, si è spacciati. Si dovrebbe lavorare fra gli interstizi del pensiero di chi elabora i programmi informatici e telematici in modo da sorprendere persino quelli che li hanno inventati. La scienza non ha limiti e il computer diventerà sempre più uno strumento sofisticato. Quale autonomia avrà l’artista nell’esprimere quello in cui crede? Determinante sarà la scelta di essere fedeli a se stessi.

Non ditelo a Marisa ma io oggi uso anche la figurazione e come avatar proseguo nel mio cammino di ricerca impegnandomi a farvi partecipi del mio mondo virtuale.

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Quando si clicca per una snapshot in Second Life, pochi attimi dopo l’avatar, tramite il quale si è agito, porta le mani al volto con un gesto meccanico molto simile ad un tic.

Sembra dire che cosa mi hai fatto fare, oppure schermirsi.

Il più delle volte , se si è con altri avatar, è anche imbarazzante. Si da l’impressione di essere distratti o di pensare al altro. Non è gentile.

Io mi sono fatta cogliere sul fatto perciò la snapshot qui sopra è la conseguenza di un’altra istantanea scattata un decimo di secondo prima. Una immagine completamente diversa, sia per i suoi colori che per la mia posizione. Eccola:

non fate caso all’inquadratura, fa parte di manipolazioni successive.

Sono un’ ombra colorata nel paese dove non esistono ombre, grazie al fatto di essere entrata in una installazione dove i colori dell’iride si mescolano, si succedono con movimenti virtuali. L’abilità sta nell’entrarci dentro e saper cogliere il momento più suggestivo. Realizzo il mio secondo tuffo cromatico ancora più simile al viaggio in inverno nello Harz di Goethe .

Marisa mi ha raccontato di aver visto lo stesso fenomeno al calar del sole, in Val d’Ega, osservando dall’automobile in corsa una lucente pineta coperta di neve pietrificata, dove nello spazio di pochi minuti i colori dell’arcobaleno, con una prevalenza di verdi e blu, si rincorrevano tra gli alberi in un gioco prismatico.

Mi appello all’artista che ha realizzato questa installazione a farsi riconoscere, vorrei ringraziarlo per questa emozione.

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Stralci dalla lettera del Cardinale Martini dal titolo:

“Quale bellezza salverà il mondo?”

Triuggio, 30 agosto 1999

……

“In questa ricerca, talora sofferta proprio per la molteplicità dei temi e la difficoltà di collegarli in maniera convincente, sempre più mi è entrata nel cuore la domanda che Dostoevskij, nel suo romanzo L’idiota, pone sulle labbra dell’ateo Ippolit al principe Myskin. “E’ vero, principe, che voi diceste un giorno che il mondo lo salverà la ‘bellezza’? Signori – gridò forte a tutti – il principe afferma che il mondo sarà salvato dalla bellezza… Quale bellezza salverà il mondo?”. Il principe non risponde alla domanda (come un giorno il Nazareno davanti a Pilato non aveva risposto che con la Sua presenza alla domanda “Che cos’è la verità?”: Gv 19,38). Sembrerebbe quasi che il silenzio di Myskin – che sta accanto con infinita compassione d’amore al giovane che sta morendo di tisi a diciotto anni – voglia dire che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore…

……..

Ma anche l’arte è un annuncio della Bellezza che salva. “Ogni autentica ispirazione racchiude in sé qualche fremito di quel ‘soffio’ con cui lo Spirito creatore pervadeva fin dall’inizio l’opera della creazione. Presiedendo alle misteriose leggi che governano l’universo, il divino soffio dello Spirito creatore si incontra con il genio dell’uomo e ne stimola la capacità creativa. Lo raggiunge con una sorta di illuminazione interiore che unisce insieme l’indicazione del bene e del bello e risveglia in lui le energie della mente e del cuore rendendolo atto a concepire l’idea e a darle forma nell’opera d’arte. Si parla allora giustamente, se pure analogicamente, di ‘momenti di grazia’, perché l’essere umano ha la possibilità di fare una qualche esperienza dell’Assoluto che lo trascende (Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, n. 15).”

testo tradotto in immagine da Maria Luisa Grimani usando lo scorcio di una scultura in Second Life

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Dove sono? Cosa sto guardando? Non ricordo. Ho un vuoto di memoria.

E’ una dimenticanza voluta oppure mi ritrovo in questo strano ambiente dalle tinte forti, che sta quasi per inghiottirmi, dopo un trauma subito in second life?

Difficile darsi una risposta. Sta di fatto che una cosa grave è accaduta ed io ho come l’impressione di essermi rifugiata nel primo spazio a portata di volo…

Mi sono resa conto che esistono le armi, vendita e uso. Senza conseguenze, un avatar non può essere ammazzato. La sofferenza fisica non è prevista. Dietro una tastiera l’umano reagisce alle provocazioni con una risata oppure spaventato si consola pensando che ciò che sta accadendo in verità non lo tocca se non virtualmente.

E’ tuttavia quel “virtualmente” che mi fa pensare.

Entrare in un mondo parallelo può significare per alcuni ed anche per me il desiderio di trovare un mondo migliore, una specie di utopia o qualcosa di simile.

Ora non dico che vorrei un mondo alla Thomas More, anche se mi rendo conto che potrebbe risolvere molti problemi: nella città di Utopia il lavoro dura sei ore dopo le quali gli abitanti si dedicano alle lettere, al divertimento e soprattutto alla filosofia. Pensavo a Second Life come al posto ideale per trascorrere il tempo libero, dedicandomi ancora a ciò che è lo scopo della mia vita, l’arte. Invece man mano che scorrono i giorni, i mesi, ritrovo gli stessi problemi, le stesse intolleranze, le stesse prepotenze, le stesse difficoltà del vivere in Real Life, anche se lo ammetto in tono minore.

Purtroppo per quanti sforzi faccia non ricordo questo luogo. Che fare? Cosa mi sarà successo pochi minuti prima? Che soffra di un’amnesia freudiana?

Poi, un teleport mi ha riportata a casa sotto una comoda tenda.

Sdraiata sui miei cuscini guardo la struttura portante dove le mie poesie visive svettano nel cielo turchino, almeno finchè Second Life esiste. Sì, finalmente respiro.

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Sarima immersa nell’ installazione di Gianky Lindman, avatar che mi auguro un giorno di incontrare.

Prendo in mano il prezioso catalogo della mostra “Origini dell’astrattismo – verso altri orizzonti del reale” (18 ottobre 1979/18 gennaio 1980) e leggo il testo del suo curatore Guido Ballo, che è diventato una bibbia per Marisa lungo tutto l’arco delle sue ricerche artistiche. Voglio capire da dove nasce la mia passione per il colore dopo l’immersione nel mondo in bianco e nero, corpo 8, di A G Fronzoni.

Quella mostra fece il punto sulla ricerca artistica dal 1885 al 1919 a 360 gradi. Io mi addentro a volo d’avatar solo sul colore. Il mio tuffo cromatico in second life mi stimola a ricordare ancora una volta il cammino che unisce l’arte alla scienza.

Sulle pareti della sezione didattica introduttiva alla mostra leggo uno stralcio dal “Trattato dei colori” di Goethe, edizione del 1810:

“Le ombre colorate

In un viaggio d’inverno nello Harz, discendevo verso sera per le pendici del Brocken: i fianchi delle montagne intorno e la landa erano coperti di neve; gli alberi e le rocce sparsi, e anche i gruppi di alberi e le masse rocciose, erano coperti di brina; il sole scendeva all’orizzonte in direzione delle acque stagnanti dell’Oder.

Durante il giorno, avevo già potuto notare che, contrastando con il tono giallastro della neve, le ombre apparivano leggermente violette; dovetti constatare che si coloravano di blu intenso in misura che le parti rischiarate emanavano un giallo più carico.

Ma quando il sole fu infine sul punto di sparire all’orizzonte, quando i raggi più tenui per i vapori della sera ricoprirono del più bel porpora il mondo intorno, l’ombra cambiò di colore e apparve di un verde che, per la sua limpidezza, poteva essere paragonato a quello del mare, e per la sua bellezza allo smeraldo. Il fenomeno divenne sempre più vivo: sembrava di essere trasportati in un mondo incantato, tanto gli oggetti erano immersi in questi due colori vivi e così armoniosi. Dopo il tramonto del sole, questo splendore svanì, dando luogo a un crepuscolo grigiastro e, a poco a poco, a una notte rischiarata dalla luna e le stelle

poi poco più avanti il primo principio di Chevreul: “Mettere del colore su una superficie non vuol dire solamente colorare di questo colore la parte della superficie sulla quale è stato applicato il pennello, ma vuol dire anche colorare del complementare di questo colore lo spazio che lo contorna” e a seguire il cerchio cromatico di Seurat, e quelli di Ostwald, Munsell, Itten

Un’altra didascalia racconta “…Noi non facciamo dipendere il talento di un pittore dalla maggiore o minore luminosità e dal cromatismo dei suoi quadri: sappiamo che con bianco e nero si possono fare dei capolavori e che si può dipingere colorato e luminoso senza alcun merito. Ma se questa ricerca del colore e della luce non è l’arte tutta intera, non ne è forse uno dei lati più importanti? Non è forse un artista, colui che si sforza di creare l’unità nella varietà con ritmi di tinte e di toni e che mette la sua scienza al servizio delle sue sensazioni? ..Paul Signac.

Per me oggi, che vivo in un mondo virtuale, le conquiste della tecnica diventano un ulteriore importantissimo mezzo per raccontare attraverso il colore nuove emozioni, nuove sensazioni.

Dal Nadir Magazine, una rivista on line leggo:

Esistono diversi spazi colore: il modello HSB, per esempio, si basa su quella che è la percezione umana del colore, e definisce i colori usando tre caratteristiche quali Tonalità (Hue), Saturazione (Saturation) e Luminosità (Brightness). Il modello RGB invece definisce i colori partendo dai colori primari, opportunamente mescolati (o, se vogliamo, sommati: ecco perché si chiamano anche colori additivi). Il modello CMYK (Ciano, Magenta, Giallo e Nero) trae origine invece dal mondo della stampa, perché si basa sulla mescolanza degli inchiostri di questi quattro colori per generare tutti gli altri. Va citato infine il modello CIE L*a*b* (CIE sta per Commission International d’Eclairage), creato per essere indipendente dalla periferica, e che classifica i colori usando un valore di luminosità e due valori cromatici, uno che varia dal verde al rosso, e l’altro dal blu al giallo.”

La ricerca scientifica prosegue il suo cammino alla scoperta di nuove frontiere e la storia degli uomini si arricchisce, nella consapevolezza che non ci sarà mai, fin che c’è vita, la parola fine.

Questo è il mio primo tuffo nel colore ne seguiranno altri perchè in second life difficilmente la vita è in bianco e nero, salvo qualche sfumatura casuale o voluta di grigi avatar. Alla prima occasione ve li farò vedere.

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